Autobus
In molti si contendono l’invenzione dell’autobus. Un primo modello a vapore fu brevettato da Julius Griffith nel 1821. Grazie al brevetto di Gurney Goldsworthy nel 1825 di un autobus con capienza di 15 persone e velocità di 24 chilometri orari, e a Walter Hancock, che ne migliorò la resa negli anni ’30 dell’Ottocento, l’autobus divenne un mezzo sempre più efficiente, in contrasto con il mercato ferroviario e a trazione animale. Nonostante vari tentativi di proibire la circolazione degli autobus, questa riprese a pieno regime alla fine del secolo con l’invenzione del motore a scoppio: il primo autobus a motore fu della De Dion-Bouton del 1897.
Il termine autobus, o bus, deriva dal francese autobus, composto da auto(mobile) e (omni)bus. Oggi è la forma più conosciuta rispetto a omnibus. Pare che intorno al 1825 Stanislas Baudry decise di aprire un mulino a vapore vicino a Nantes, che per funzionare impiegava molta acqua calda; perciò Baudry decise di usare quella in eccesso per aprire un bagno pubblico proprio accanto al mulino. Trovandosi fuorimano, Baudry predispose una navetta che portasse i clienti da Nantes al proprio mulino. La stazione della navetta si trovava di fronte alla bottega del cappellaio Monsieur Omnès, il quale aveva trovato un nome originale alla propria attività: Omnes Omnibus, dal latino “Tutto per tutti” o “Omnès per tutti”. Alla navetta fu assegnato proprio il soprannome di “omnibus”.
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